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Bamber, Bernhard e Hartley sono i nuovi ‘re’ delle gare di enduranceI piloti del team Porsche vincono per la terza volta consecutiva il Campionato WEC - World Endurance Championship
Stoccarda. Dal 2015, ogni anno i piloti della scuderia
Link ai curriculum vitae dei tre campioni del mondo: https://presse.porsche.de/prod/presse_pag/PressResources.nsf/Content?ReadForm &languageversionid=797775&hl=motorsport-news
Tutti per uno, uno per tutti
E’ una sfida enorme per tre piloti condividere una vettura da corsa durante una gara di 6 o 24 ore. “Le gare di Endurance sono uno sport di squadra,” ha commentato Timo Bernhard, che in quanto titolare del Team 75 Bernhard sa bene che cosa implica tutto ciò. Bernhard ha anche una visione molto chiara della collaborazione fra piloti: “Nelle gare di endurance è importante che fra i membri del team vi sia una forte intesa, sia a livello personale che sul piano tecnico. L’intesa é un fattore essenziale e bisogna impegnarsi per raggiungerla.”
Ogni pilota ha un proprio stile di guida, uno stile unico che lo contraddistingue al pari di una firma. In un team, ognuno deve saper adattare questo stile unico e fare una valutazione onesta in fase di messa a punto della vettura. Il poco tempo disponibile per le prove va diviso fra i tre piloti. Persino quando il tempo è stabile, è difficile che a tutti e tre capiti di provare la vettura nelle stesse condizioni e di effettuare una simulazione di qualifiche con gomme nuove, così come difficilmente tutti e tre avranno l’opportunità di provare un treno di gomme a fine ciclo di vita. Eppure, durante la gara, ognuno di loro deve sapere come si comporta la vettura quando gli pneumatici sono nuovi, usati oppure consumati. Il feedback sul livello di aderenza e sulla risposta in caso di sterzata in curva o le segnalazioni riguardo i punti con fondo bagnato o i concorrenti disattenti devono essere formulate in modo affidabile, classificate correttamente da chi le riceve e implementate. Non c’è posto per le preferenze personali nel lavoro di messa a punto. Nessuno trae benefici da soluzioni che possono essere utilizzate da uno solo, ma tutti pagano le conseguenze quando un membro del team non reagisce in modo adeguato alla situazione. Si lavora all’insegna del motto “tutti per uno, uno per tutti”. Mentre uno dei moschettieri è in pista, gli altri due restano incollati ai monitor, seguono le comunicazioni via radio e si consultano con i tecnici.
Un tedesco e due neozelandesi
A 36 anni, Timo Bernhard è il pilota con la maggiore anzianità di servizio della scuderia
E’ così che tre professionisti d’estrazione così diversa hanno costituito un triumvirato formidabile che li ha condotti a conquistare il titolo mondiale nel 2015.
Quando Webber, alla fine del 2016, si è ritirato all’età di 40 anni, dopo tre anni trascorsi insieme, Bernhard e Hartley non hanno avuto dubbi: il terzo del team sarebbe stato Earl Bamber. Così entrò in squadra il secondo neozelandese. Aveva 8 mesi meno del suo compatriota, Hartley, e si stava già affermando nel team
Quello che Hartley sapeva di Bamber andava ben oltre i successi conseguiti in gara da quest’ultimo: i due erano cresciuti insieme, sebbene Brendon vivesse in città e Earl in campagna. “I miei genitori mi accompagnavano volentieri a trovare Earl nella sua fattoria, dove a volte mi trattenevo per periodi piuttosto lunghi,” ricorda Hartley, “e dove abbiamo trascorso estati meravigliose insieme.” Racconta Bamber: “Brendon ha imparato a guidare durante i soggiorni da noi,” e aggiunge sorridendo, “oltre che misurarsi con alcuni aspetti della vita rurale.” Ribatte Hartley, “Tuo padre mi regalava dolciumi perché ti insegnassi a guidare il kart.” L’insegnante aveva sette anni e il suo allievo sei! I due hanno gareggiato l’uno contro l’altro fino ai dodici anni, quando le loro strade si sono separate. Hartley ha continuato la sua carriera sulle monoposto in Europa, facendo carriera rapidamente. E’ stato ingaggiato in Formula 1 come pilota di riserva per Red Bull Racing e Scuderia Toro Rosso, ha lavorato come simulatore di F1 per la scuderia Mercedes e, quando le cose non sono andate come previsto in F1, ha scoperto le gare di endurance nella categoria LMP2.
Bamber si era trasferito in Asia. Anche lui ha gareggiato con successo in diverse categorie per monoposto prima di rivedere il proprio orientamento professionale e fare il salto di carriera entrando nella scuderia
Il motivo per cui Bernhard ha chiesto che fosse Bamber il terzo pilota del team non è legato solo al suo strabiliante curriculum: il neozelandese aveva infatti già disputato la
Le classifiche aggiornate sono disponibili su: http://www.fiawec.com/en/season/result
I risultati completi delle gare WEC sono disponibili su: http://fiawec.alkamelsystems.com
Nota: Il materiale stampa, fotografico e video relativo al programma LMP1 è disponibile su https://presse.porsche.de. Il link https://presskit.porsche.de/motorsport/en/mediaguide/index.html porta direttamente alla
11/5/2017
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