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Alla scoperta di quella strana leggerezza della lingua tedesca

L’autunno culturale di Porsche Italia ha in programma Tre contro tutti, rassegna di incontri-spettacolo che si propone di porre in risalto la “strana leggerezza” degli scritti di autori come Böll, Walser e Bernhard. Una formula originale, con lettura di brani e intermezzi musicali a tema, oltre alle “provocazioni” del curatore Enrico Ragazzoni.
Padova, Roma, Bologna e Milano le città coinvolte in questo ciclo dedicato alla letteratura in lingua tedesca del Novecento.

Proposte originali e di elevato contenuto artistico: è questo l’obiettivo che da oltre tre anni si pone Porsche Italia quando promuove, in collaborazione con la propria rete, e organizza attività culturali, rivolgendosi sia alla clientela sia al grande pubblico che ha sempre fruito di appuntamenti letterari e musicali di apprezzato spessore.
Tre contro tutti è il titolo della rassegna che caratterizzerà l’autunno culturale di Porsche con incontri dedicati alla letteratura di lingua tedesca del secolo scorso.
Un’operazione complessa, ma di estremo interesse che vedrà protagonisti esperti scrittori, attori e musicisti impegnati in incontri-spettacolo allestiti sulla base di famosi testi scritti da autori di lingua tedesca: il premio Nobel 1972 per la letteratura, il tedesco Heinrich Böll, lo svizzero Robert Walser e l’austriaco Thomas Bernhard.
La rassegna coinvolgerà quattro città (Padova, Roma, Bologna e Milano), le stesse dove è stata proposta con successo l’iniziativa letteraria Cinque sensi d’autore che in tre stagioni ha avuto per protagonisti importanti e autorevoli personaggi del mondo culturale italiano che ne hanno apprezzato la formula originale.
Altrettanto originale sarà quella di Tre contro tutti che prevede momenti di lettura, narrazione e recitazione alternati a interventi musicali in tema con l’argomento trattato.
Il relatore dell’intera rassegna sarà Enrico Ragazzoni, editorialista e giornalista di Repubblica, esperto di letteratura tedesca, che guiderà il pubblico in un piacevole viaggio letterario-musicale alla scoperta della ““strana leggerezza”” che scaturisce da testi in lingua tedesca.
Opinioni di un clown è il testo di Heinrich Böll (1917-1985) su cui verterà il primo ciclo di quattro appuntamenti, dal 24 al 27 settembre. Dopo l’introduzione del conduttore, alcuni brani del libro saranno letti dall’attrice Lella Costa la cui performance sarà inframmezzata dall’esibizione dell’Ensemble Haydn il cui ruolo non sarà di semplice intrattenimento ma di fondamentale supporto allo spettacolo grazie alle scelte musicali specifiche per la serata.
Il secondo autore ospitato in rassegna sarà Robert Walser (1878-1856), poeta e romanziere svizzero di lingua tedesca, di cui verrà trattata l’opera a lui più cara, Jakob von Gunten. Con Enrico Ragazzoni ancora in “cabina di regia”, la voce recitante sarà quella dell’affermato attore Gualtiero Scola, mentre la parte musicale che prevede brani di Mozart sarà affidata a una stella nascente della concertistica internazionale, la pianista 17enne greca Alexia Muzà. Il ciclo dedicato a Walser si terrà dal 15 al 18 ottobre.
Il terzo appuntamento di questo interessante viaggio nei meandri della letteratura in lingua tedesca inizierà il 27 novembre e sarà dedicato allo scrittore austriaco Thomas Bernhard (1931-1989), precisamente alla sua opera Il soccombente, i cui brani più significativi saranno letti dall’attore e regista Paolo Panaro. Ancora un pianoforte protagonista degli intermezzi musicali, questa volta affidato alle già sapienti mani del giovane pianista iraniano Ramin Bahrami che eseguirà musiche del suo compositore preferito, Johann Sebastian Bach.
Un’offerta globalmente ricca di cui Porsche Italia intende aumentare il valore inserendo nella rassegna un matinèe musicale con il concerto dei Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone. L’affermato gruppo, che continua a esibirsi con successo in tutto il mondo, suonerà domenica 18 novembre all’Auditorium Pollini di Padova.

Tre contro tutti
a cura di Enrico Regazzoni

Calendario degli appuntamenti (inizio spettacoli ore 21.30)
 
  Opinioni di un clown di Heinrich Böll
con Lella Costa (voce recitante)
Ensemble Haydn
Svetlana Novikova (mezzosoprano), Arina Tarasova (pianoforte), Francesco Comisso (violino), Giuseppe Barutti (violoncello)
musiche di F.J. Haydn

24 settembre: Padova, Auditorium Pollini
25 settembre: Bologna, Arena del Sole – Sala InterAction
26 settembre: Milano, Palazzo Cubani – Salone Radetzky
27 settembre: Roma, Autocentri Balduina Roma Nord


Jakob von Gunten di Robert Walser
con Gualtiero Scola (voce recitante)
Alexia Muzà (pianoforte)
musiche di W.A. Mozart

15 ottobre: Padova, Caffè Pedrocchi – Sala Rossigni
16 ottobre: Roma, Conservatorio di musica S. Cecilia – Sala Accademia
17 ottobre: Bologna, Teatro Arena del Sole – Sala InterAction
18 ottobre: Milano, Porsche Haus

Il soccombente di Thomas Bernhard
con Paolo Panaro (voce recitante)
Ramin Bahrami (pianoforte)
musiche di J.S. Bach

27 novembre: Roma, Conservatorio di Santa Cecilia – Sala Accademica
28 novembre: Milano, Conservatorio “G. Verdi” – Sala Puccini
3 dicembre: Padova, Palazzo del Bo – Aula Magna
4 dicembre: Bologna, Arena del Sole – Sala InterAction

I Solisti Veneti
diretti dal maestro Claudio Scimone
musiche di J.S. Bach e F. Mendelssohn
domenica 18 novembre
 Padova, Auditorium Pollini, ore 11



Gli autori

Heinrich Böll (1917-1985) è stato forse il più popolare scrittore tedesco del dopoguerra. Premio Nobel 1972, ha rivolto una critica acuta e implacabile alle degenerazioni della società di massa. Fra le sue opere ricordiamo Foto di gruppo con signora, L’onore perduto di Katharina Blum, Il treno era in orario. E, naturalmente, Opinioni di un clown.
Questo libro, che è stato giustamente definito un romanzo-parabola, racconta in prima persona il ritorno a casa di Hans Schnier, rampollo di una ricca famiglia industriale che è uscito dai binari del conformismo inventandosi la professione di clown. Una rentrée che certo non è una resa, ma che si trasforma in un atto d’accusa verso la buona e ipocrita borghesia della Germania Federale.

Robert Walser (1878-1956) è oggi considerato la maggior figura della letteratura svizzera del Novecento. Passato attraverso i mestieri più umili, approdò a una scrittura capace di osservazioni minime e intrisa di una sconcertante modernità, ma non fu capito: e l’insuccesso che accompagnò la sua difficile vita fu una delle cause che lo costrinsero a trascorrere gli ultimi ventisette anni in una clinica psichiatrica.
In questa occasione ricorderemo i suoi tre romanzi autobiografici (I fratelli Tanner, L’assistente e Jakob von Gunten) e il meraviglioso racconto La passeggiata.
L’opera opera più cara di ogni altra all’autore è sicuramente Jakob von Gunten in cui si narra lo straordinario apprendistato di un giovane all’interno dell’Istituto Benjamenta, dove poco alla volta i giovani imparano a servire, ad aspettare, a diventare persone comuni. In pratica, un incredibile percorso educativo verso la sottrazione, la guarigione dal futuro, la liberazione dalla speranza. Ma anche un viaggio ironico e spietato verso le più profonde semplicità dell’animo umano.

Thomas Bernhard (1931-1989) è fra gli scrittori austriaci quello che più violentemente si è scagliato contro i falsi valori della rispettabilità e del perbenismo intellettuale, da lui identificati tout-court con la cultura ufficiale del suo paese. La sua personalissima vocazione tragica – che mai rinunciò ai toni di un humour grottesco – fu anche alimentata da una difficile vita, della quale Bernhard ha dato testimonianza in formidabili volumi autobiografici. Fra le sue numerose opere ricorderemo Perturbamento, L’origine, Il respiro, A colpi d’ascia, Il nipote di Wittgenstein. E, ovviamente, Il soccombente.
Questo libro, un capolavoro dedicato ai temi dell’invidia e dell’eccellenza, narra la storia di tre pianisti iscritti al corso di perfezionamento tenuto dal grande Horowitz a Salisburgo. Ma di questi tre allievi, uno è nientemeno che Glenn Gould: così è facile intuire il baratro sul quale necessariamente dovranno affacciarsi gli altri due. Mosso da una prosa sonora e torrentizia, Il soccombente resta un apologo ineguagliato sul confine che separa il dono di pochi dal talento di molti.
Le voci recitanti

Lella Costa
Diplomatasi all’accademia dei Filodrammatici, nella sua intensa carriera ha portato in scena numerosi spettacoli e monologhi, da opere di prosa al teatro-cabaret. Vanta importanti partecipazioni in radio, televisione e cinema ed è autrice di testi teatrali che sono stati raccolti e pubblicati in varie edizioni. Da ricordare in particolare i monologhi di cui è stata autrice e attrice in scena: Magoni (con musiche originali di Ivano Fossati), La daga nel loden, Un’altra storia, Precise Parole. Tra i lavori recenti di Lella Costa vanno menzionati Traviata, che l’ha vista impegnata in una lunga tournée di oltre 250 repliche, il recital Le mille e una notte. Sherazade con musiche di Paolo Damiani, rappresentato con Arnoldo Foà, e Alice, una meraviglia di Paese nato dalla collaborazione con Giorgio Gallione (che ne cura anche la regia), con testo della stessa attrice e musiche originali di Stefano Bollani.

Gualtiero Scola
Classe 1970, comincia da giovanissimo l’attività di attore teatrale e cinematografico alternata inizialmente agli studi linguistici al Dams di Bologna. Collabora inizialmente con affermati registi al Piccolo Teatro di Milano e nel 1990 debutta nel cinema (Una fredda mattina di maggio), cui seguiranno Contro ogni volontà e Nemici intimi.
Partecipa come ospite di puntata a numerose fiction e prende parte con un piccolo ruolo a “Gangs of New York” diretto da Martin Scorsese. E’ inoltre uno dei protagonisti dello sceneggiato  di Rai2 Cuori e lavora con Dario Argento nel film Il cartaio.
Con il 2004 comincia il suo impegno nella preparazione, stesura e realizzazione dell’opera teatrale musicale Francesco dove interpreta San Francesco d’Assisi a fianco di Angelo Branduardi. Nel 2006 si reca in India per interpretare Dante in un’opera teatrale tratta dalla Divina Commedia, rappresentata nel grande ashram di Putthaparti.

Paolo Panaro
Attore e regista, nato nel 1965, è allievo di Orazio Costa Giovangigli, Luca Ronconi e Tonino Pierfederici. Ha lavorato con Roberto De Simone, Walter Pagliaro, Lucilla Morlacchi, Massimo Venturiello, Roberto Herlitzka. Tra gli allestimenti teatrali a cui ha preso parte si ricordano, tra i più importanti: I Fiori del Male  da C. Baudelaire, per la regia di Walter Pagliaro e Omaggio a Nietzsche, per la regia di Daniele Abbado. Nel 1990 inizia un singolare percorso drammaturgico legato al teatro di narrazione, elaborando e proponendo testi letterari e poetici poco frequentati dal teatro tradizionale (Gerusalemme Liberata, Lo Cunto de li Cunti,  Le Mille e una Notte). Tutti gli spettacoli del suo vasto repertorio sono caratterizzati da una colta ed emozionante tensione poetica e linguistica. Collabora con varie università italiane ed estere, per le quali organizza e dirige corsi di alta specializzazione in qualità di esperto di narrazione e di formazione scenica.









Gli interventi musicali

Ensemble Haydn
Svetlana Novikova, Arina Tarasova, Francesco Comisso, Giuseppe Barutti

Svetlana Novikova
Mezzosoprano di Mosca, ha conseguito il diploma in pianoforte e canto all’Università Pedagogica di Mosca con Giulia Zlatkova e si è diplomata in canto con il massimo dei voti al Conservatorio "B. Marcello" di Venezia con Maria Angeles Peters. E’ stata finalista e vincitrice di vari concorsi internazionali ed ha partecipato a numerosi spettacoli e recital lirici (Cavalleria Rusticana e Nabucco), concerti sinfonici e da camera.

Arina Tarasova
Specializzata come pianista prima presso l’Istituto musicale e successivamente al Conservatorio Rimsky Korsakov di San Pietroburgo, si è perfezionata con i più grandi maestri della scuola russa (Ekaterina Murina e Tatiana Voronina, a sua volta allieva di Shostakovic). Dal 1990 studia e vive in Italia. A Roma ha vinto una borsa di studio nel corso di perfezionamento con il maestro Sergio Perticaroli. Attualmente svolge un’intensa attività concertistica come solista e in collaborazione con altri musicisti di chiara fama.

Francesco Comisso
Violinista, ha conseguito il diploma al Conservatorio di Venezia nel 1997, proseguendo gli studi in Germania nella Musikhochschuele di Amburgo. Premiato in vari concorsi nazionali ed internazionali vanta un’intensa attività concertistica e cameristica al fianco di musicisti di fama internazionale. Collabora con l’Orchestra di Padova e del Veneto, con la Filarmonica Veneta, con l'Orchestra dell'Arena di Verona, della Fenice di Venezia e con l’Orchestra Nazionale Sinfonica della RAI. Dal 2003 è membro dei Solisti Veneti di Claudio Scimone, formazione con la quale suona, anche in veste di solista, nei più importanti festival e nelle più prestigiose sale da concerto del mondo.

Giuseppe Barutti
Violoncellista, si è diplomato con il massimo dei voti e la lode sotto la guida del maestro Vendramelli e fin da giovanissimo è impegnato in una vastissima attività concertistica al fianco di famosi musicisti, ricoprendo a soli sedici anni il ruolo di primo violoncello nell'orchestra del Teatro La Fenice di Venezia. La costante frequentazione artistica del direttore Sergiu Celibidache in diversi progetti di musica da camera ed ensemble giovanili ha sviluppato in lui l'assorbimento dell'estetica musicale propria del grande maestro romeno. Vincitore di numerosi concorsi nazionali ed internazionali attualmente ricopre il ruolo di primo violoncello solista dei Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone, compagine artistica con la quale è impegnato in un'intensa attività artistica esibendosi nelle sale più prestigiose e nei festival musicali più importanti a livello internazionale.

Alexia Muzà
Questa giovanissima pianista greca di appena 17 anni è una formidabile virtuosa dello strumento. Vincitrice dei Concorsi “Filona 2000” di Cantù e “Maria Cherogiorgou” di Atene (2006), allieva del grande didatta ucraìno Leonid Margarius, la giovane Alexia, che unisce una tecnica superiore ad una maturità ed una sensibilità artistica davvero rara, dopo una breve parentesi in Germania si è stabilità in Italia dove frequenta l’Accademia Pianistica Internazionale di Imola. Ha già partecipato a importanti festival in Grecia e in Italia e ha tenuto recital anche a Berlino, Salisburgo e Hong Kong riscuotendo sempre enorme entusiasmo. Nelle sue performance dal vivo predilige le opere di Bach, Chopin e Mozart

Ramin Bahrami
Il nome che ricorre più spesso nella vita di questo giovane pianista iraniano è stato finora quello di Johann Sebastian Bach cui l’artista ha consacrato gran parte della sua attività concertistica e che fino ad oggi gli ha procurato i maggiori consensi di pubblico e di critica. Nato a Teheran nel 1976, Bahrami si è diplomato con Piero Rattalino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, all’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola, e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda. Si è inoltre perfezionato con Alexis  Weissenberg, András Schiff, Robert Levin e in particolare con Rosalyn Tureck, l’artista che più di altri nel XX secolo ha contribuito a far conoscere l’opera di Bach attraverso i suoi studi e le sue esecuzioni.
Bahrami ha al suo attivo numerose le esibizioni nelle maggiori istituzioni musicali italiane e tedesche, oltre alla partecipazione a prestigiosi festival internazionali. Grande successo hanno ottenuto le sue recenti esecuzioni pubbliche dell'Arte della fuga di Bach: in particolare quella all'Accademia di Santa Cecilia a Roma, dove si è esibito nella Serie "Solo Piano" accanto a Maurizio Pollini, Grigory Sokolov, Daniel Barenboim, Jean-Yves Thibaudet e Evgeny Kissin.

I Solisti Veneti
Fondato nel 1959 da Claudio Sciamone, è il gruppo orchestrale da camera più popolare nel mondo con i loro 5.000 concerti in più di 80 Paesi e nei principali Festival internazionali (fra l'altro più di 30 concerti al Festival di Salisburgo) con oltre 350 titoli in pubblicazioni discografiche. Claudio Scimone, allievo per la direzione d'orchestra di Dimitri Mitropoulos e Franco Ferrara, ha raggiunto una reputazione internazionale sul podio in qualità di direttore sinfonico e di opera dirigendo, fra l'altro al Covent Garden di Londra , all'Arena di Verona, al Teatro La Fenice di Venezia, alle Terme di Caracalla per l'Opera di Roma, al Rossini Opera Festival di Pesaro, ai Teatri d' Opera di Zurigo, New York , Parigi (Chatelet), Macerata (Sferisterio), Houston , Melbourne, ecc., nonché, fra le Orchestre Sinfoniche, la Philarmonia e la Royal Philharmonic di Londra, la Mostly Mozart Orchestra di New York, le Orchestre della Radio Francese a Parigi, la Yomiuri Symphony Orchestra di Tokyo, la Bamberger Symphoniker, l'English Chamber Orchestra e numerosissime altre. Colmando una lacuna dell'editoria musicale italiana I Solisti Veneti hanno pubblicato una serie di cataloghi tematici di opere dei compositori veneziani (Albinoni, Bonporti, Tartini, Galuppi, Platti Torelli) . Claudio Scimone ha inoltre collborato con la Fondazione Rossini di Pesaro per l'edizione dell'Opera Omnia Rossiniana e si è dedicato con passione alla formazione dei giovani musicistici.

9/17/2007

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