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I team di "Ex Machina" al lavoro: ecco altri quattro progetti Sono 10 i team impegnati in H-FARM nel programma di accelerazione intensivo a loro dedicato e che hanno tempo fino al 16 gennaio per mettere a punto i loro progetti. Conosciamo meglio il gruppo I soci, Kiwi, Logeat e Made it

Padova. Continua l’approfondimento sui team di giovani che stanno proseguendo nel corso di accelerazione intensiva presso H- Farm e che durerà sino al 16 gennaio, data di presentazione dei progetti e definizione di quelli vincenti. Il team “I soci” è costituito dalla veneziana Susanna Del Colle, e dai friulani (Udine) Alessandro e Michele Leghissa. Il loro progetto si chiama Texturization. Mediante l’utilizzo di display non emissivi a colori, flessibili e di forma irregolare, “I soci” si prefiggono l’obiettivo di sostituire materiali naturali quali il legno, il carbonio e la pietra, consentendo così una illimitata personalizzazione one-to-one, pur mantenendo un unico prodotto all’origine che garantirebbe così un risparmio considerevole nei costi di produzione. Questi display dialogheranno con gli smartphone e verranno sfruttati anche nel marketing di prossimità con tecnologie iBeacon, Bluetooth 4.0 e modulo GPS. “Ex Machina - hanno detto “I soci” - è una situazione molto interessante che ci sta offrendo una vera opportunità di metterci in gioco, cercando di proporre nuove idee. Stiamo cercando di realizzare un’alternativa alle classiche modalità di personalizzazione di interni auto, accessori di abbigliamento e arredamento di lusso. Stiamo disegnando l’interfaccia di quella che sarà la nostra proposta finale”. Ciascun membro ha poi voluto definire il proprio progetto sotto forma di slogan. Così si è espressa ad esempio, Susanna: “Un unico prodotto. Infiniti stili. II tuo”. Per Michele, Texturization esprime qualcosa in più: “In un mondo estremamente consumistico, con una personalizzazione di tale livello, si può ancora sentire un prodotto come proprio”. Per Alessandro il progetto significa: “Il piacere di poter cambiare idea. Quando vuoi”.

Il team “Kiwi” è composto invece dal triestino Edoardo Capaldo e dai veneziani Matteo Comisso, e Vincenzo Marco Palmieri. “Kiwi” è un team di lavoro dedicato alla creazione del primo assistente alle vendite virtuale dedicato al fashion retail, in grado di avvicinare nuovi clienti e consigliarli durante gli acquisti, oltre che essere di supporto al personale addetto in store. Il team ha intenzione di trasformare i negozi in realtà digitali e social in grado di interagire con i propri clienti. Ecco il loro pensiero: “Le lavorazioni procedono bene. Vorremmo esaltare i prodotti, far sì che possano “conversare con i clienti” raccontando la propria storia e ciò che ha contribuito a renderli un’eccellenza nel loro settore, puntando l’attenzione sul made in Italy e sul suo valore. È una piccola evoluzione del progetto con cui eravamo partiti, che si basava principalmente sull’assistenza ai clienti concentrandosi su offerte e servizi finalizzati all’acquisto. Ovviamente tutte le funzionalità di proximity marketing nell’immediata vicinanza del negozio rimangono invariate, vogliamo infatti sfruttare al meglio le potenzialità dei beacons in quanto a customer acquisition”.

I team members di “Logeat” sono tutti lombardi: Marcello Gamberale Paoletti è di Milano, Bishoi Sawiris di Brescia e Matteo Sala di Monza. Il gruppo parte dalla considerazione che la tecnologia RFID, da anni utilizzata dalle aziende nel settore logistico, ha dei difetti quali la mancanza di uno standard tra i vari paesi e i macchinari necessari per la lettura, Logeat si propone di rendere la tecnologia NFC (più incentrata sul lato consumer ma dotata di uno standard mondiale e leggibile da un qualsiasi lettore implementato anche negli smartphone) utile per il settore della logistica. Sull’esperienza di Ex Machina, i giovani lombardi dicono che “L'ambiente è molto stimolante, soprattutto per la vicinanza con i ragazzi degli altri gruppi e nonostante fossimo partiti con un'idea molto precisa, il confronto anche con i responsabili delle aziende, ci ha ora portato a concentrarci anche sulla parte consumer e post vendita e non solo sulla parte della logistica”.

“Made it” è invece costituito dal romano Filippo Gugliara , da Angelina De Marsico di Viterbo e da Francesca Pettenati di Modena. Il loro progetto, attraverso lo studio e la catalogazione a campione degli impulsi che il corpo trasmette, mira a materializzare l'emozione provata, a condividerla e conservarla in quello che definisce una "emotional memory". La tecnologia si fa portavoce dell‘ intimità. Attraverso la raccolta di dati, che vengono prelevati dai social network e da altre fonti digitali come ad esempio i cookie, viene mappato il comportamento degli utenti. Questo il loro commento sul progetto: "Dimmi e dimenticherò, mostrami e forse ricorderò, coinvolgimi e comprenderò". Se è vero che l’emozione è la chiave per capire la motivazione umana non possiamo che coinvolgere empaticamente il nostro cliente offrendogli un'esperienza sensoriale unica.

Il progetto “Ex Machina – promosso da Porsche Italia in partenership con H-FARM e Porsche Consulting è nato con l'obiettivo di creare uno spazio di opportunità per giovani desiderosi di dimostrare il proprio talento. Insieme con aziende italiane di eccellenza, Porsche Italia intende quindi contribuire a generare fiducia nei giovani e sostenere la cultura del merito. Hanno già aderito ad “Ex Machina” imprenditori tradizionalmente inclini alla ricerca e sviluppo ed accomunati dalla passione per Porsche, quali: Amaranto Investment S.p.a., Bonfiglioli Riduttori S.p.a., Brembo S.p.a., Came S.p.a., Carraro S.p.a., Flexform, Pulitori e Affini S.p.a. e Salvatore Ferragamo S.p.a. Si può seguire EX Machina da questo link: http://exmachina.porscheitalia.com

11/26/2014

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