Porsche - Domani

Domani

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«Cerchiamo di trarre le giuste conclusioni da un insieme di contesti. Alla fine devono risultare i modelli Porsche del futuro»

Knuth Walczak

Management dell’innovazione e dello sviluppo presuntivo: un nome inconsueto per un reparto facente parte dell’universo Porsche. La squadra di Knuth Walczak raccoglie trend, idee e sfide per conservarli in pacchi preziosi che saranno aperti solo più tardi. Uno sguardo al futuro del brand Porsche.

È una questione di guida. Cosa che non manca di stupire visto che stiamo parlando di ricerca di mercato e trend. Una con­trosterzata delicata, ma tempestiva, prima che una sbandata intellettuale finisca fuori strada.

Per un marchio come Porsche non esiste la possibilità di trovare soluzioni in ritardo. È per questo che, da circa un anno, i venti esperti in management dell’innovazione e dello sviluppo presuntivo svolgono il ruolo di navigatori. Copiloti preveggenti che hanno un’idea ben precisa su cosa ci attende dopo la prossima curva.

Il team di Knuth Walczak è abituato a lavorare a porte chiuse. La visione del futuro non è un tema per tutti. Nonostante ciò la redazione è riuscita a radunare attorno ad un tavolo gli esperti ed ingegneri più importanti.

Oliver Klittich, direttore del management dello sviluppo presuntivo, arriva per primo al Museo Porsche dove si guarda al futuro senza dimenticare il passato. È orario di chiusura, non c’è anima viva. Le scale mobili, solitamente usate da visitatori da tutto il mondo per salire al piano superiore, ora sono ferme. Immobili come i leggendari modelli Porsche degli ultimi otto decenni. La storia trattiene il respiro. Solo un paio di 911 d’epoca ruotano lentamente sull’asse portante; le piattaforme girevoli funzionano 24 ore su 24.

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«Formuliamo enunciati basati su dati e fatti precisi e provenienti dalle fonti più diverse. Non è come leggere i fondi del caffè»

Natascha Künstner

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«Abbiamo un compito affascinante: continuare a costruire auto sportive autentiche»

Oliver Klittich

Klittich guarda le piattaforme. Lavora per Porsche da 15 anni e insieme al suo team fa in modo che gli input provenienti dalle innovazioni e dalla ricerca entrino a far parte delle auto future. «Presupposti, budget, tabelle di marcia: da un insieme di idee scegliamo gli input più importanti che nel prossimo futuro si ritroveranno nella giusta vettura in forma di tecnologia pronta all’uso», spiega l'esperto laureato in ingegneria aeronautica e aerospaziale.

Knuth Walczak, specializzato in ingegneria dell’autoveicolo, in passato collaboratore VW e da quattro anni collaboratore Porsche, prende la parola: «L’ambito di Klittich mostra chiaramente di cosa ci occupiamo nel nostro reparto: non siamo futurologi che formulano teorie per il futuro, ma lavoriamo avendo in mente un prodotto. Natascha Künstner elabora, fra l’altro, i risultati della ricerca aziendale. Cerchiamo di trarre le giuste conclusioni da un insieme di informazioni, idee, input e le sviluppiamo con uno scopo ben preciso. Alla fine devono risultare i modelli Porsche del futuro. Discutiamo con la distribuzione, accogliamo gli input della futurologia e degli istituti di indagine del mercato, collaboriamo con i colleghi del reparto di strategia del prodotto per definire in una fase molto precoce quali siano le sfide per i prodotti Porsche del futuro, che poi, molto concretamente, vengono realizzate dagli esperti tecnici. La gamma è molto ampia. Il nostro compito è di riconoscere e visualizzare tale potenziale innovativo e di metterlo a disposizione delle diverse commissioni interne al reparto sviluppo», spiega Walczak. Quando si tratta di teorie preparatorie, l’esperta è Natascha Künstner.

Natascha Künstner, laureata in psicologia sul rapporto fra uomo e macchina, lavora per l’azienda da quattro anni. Descrive così il suo lavoro: «Osserviamo il mercato e, con la distribuzione, siamo molto vicini ai trend che condizionano i nostri clienti. Studiamo lo sviluppo economico e culturale di molteplici mercati e ne ricaviamo strategie d’azione. Alla fine colleghiamo fra loro le informazioni e formuliamo enunciati basati su dati e fatti precisi e provenienti dalle fonti più diverse. Non è come leggere i fondi del caffè».

Discutere di innovazione e tradizione del marchio Porsche non è forse una contraddizione? La risposta di Walczak è decisa: «Non siamo noi a definire il brand Porsche del futuro, ma è il brand Porsche a definire il nostro fulcro d’azione». E Klittich aggiunge: «Porsche ha sempre avuto un potenziale enorme. Accrescerlo non è qualcosa di fastidioso, ma un compito affascinante: continuare a costruire auto sportive autentiche».

Poco dopo, i nostri tre navigatori si avviano all’uscita attraversando la galleria del museo. Walczak si guarda intorno: «Sono sicuro che le tecnologie future non indeboliranno quel nucleo fatto di passione e di fascino tipico del marchio Porsche, ma bensì lo potenzieranno. Considerata la velocità dello sviluppo tecnologico è importante far affluire, anche a breve termine, le innovazioni più appropriate nei prodotti Porsche più adatti. Per far ciò e per preparare Porsche al futuro, i reparti come quello del management dello sviluppo presuntivo sono indispensabili».

Autore Till Daun
Fotografo Thorsten Doerk